La classe 2aCK della scuola secondaria di I grado di San Biagio ha partecipato, nell’a.s. 2021-22, al concorso nazionale per le scuole “«Una città non basta». Chiara Lubich, cittadina del mondo», giunto alla sua seconda edizione e promosso da “New Humanity for a united world”, branca laica del Movimento dei Focolari, e dal Ministero dell’Istruzione.
Ho scelto di iscrivere la mia classe per due motivi, il primo dei quali è scaturito da un sondaggio che ha evidenziato il bisogno di maggiore partecipazione attiva e fattiva in progetti o attività legati alla vita reale e al mondo in cui i ragazzi vivono, il secondo invece è venuto da me, il concorso infatti pone l’accento non solo su un messaggio di unità e fratellanza universale quanto mai attuale e cogente in termini educativi, ma anche sulla figura di Chiara Lubich come donna che si è imposta, nella seconda metà del Novecento, come rivoluzionaria promotrice di azioni concrete e tangibili che hanno anticipato di 70 anni l’agenda 2030 ponendo domande e trovando soprattutto soluzioni, che partono sì dal Vangelo “vissuto”, ma che oggi possiamo riscontrare e confermare nella validità in qualsiasi percorso di educazione civica, dimostrando di aver superato confini religiosi, etnici, culturali.
Il concorso chiedeva di produrre un elaborato di una certa tipologia su una tematica a scelta tra povertà, fame, salute e benessere e narrazione di buone pratiche. Con i ragazzi abbiamo condiviso ogni decisione discutendo e vagliando in classe tutte le possibilità, alla fine si sono costituiti 7 gruppi di lavoro in base alla tipologia testuale e alla tematica preferite. Sono seguite molte lezioni di approfondimento e studio utilizzando il film “L’amore vince tutto”, i discorsi tenuti da Chiara in tutto il mondo con esponenti religiosi e politici delle più svariate nazionalità, i video degli incontri con le comunità e con i ragazzi del Movimento. Dopo un’accurata analisi e una puntuale riflessione, sempre condivise e dialogate, i ragazzi hanno ideato il proprio progetto e scritto l’elaborato: ne sono nati sette articoli di giornale.
Il lavoro è stato davvero intenso poiché il tempo non era moltissimo, ci siamo iscritti a fine gennaio e la consegna doveva avvenire entro il 31 marzo, ma la motivazione non mancava e con il supporto dei colleghi e del dirigente siamo riusciti a presentare i lavori in tempo.
Molte volte i ragazzi mi hanno chiesto se sarebbero riusciti a “vincere”, è stato molto emozionante comunicare loro che i lavori presentati avevano ricevuto una menzione speciale dalla commissione di valutazione! La cerimonia ufficiale di premiazione si è svolta online giovedì 19 maggio.
Sono, com’è ovvio, molto orgogliosa dei miei ragazzi, ma lascio alle loro parole esprimere quanto esperienze come questa siano fondamentali e fondanti la crescita educativa, didattica e personale di ciascuno di loro e quanto la scuola abbia un compito e una responsabilità grandissimi in tal senso: “…mi ha colpita molto la determinazione di Chiara per portare il suo messaggio rivoluzionario (perché già ai suoi tempi pensava a problematiche molto attuali) e il modo in cui riusciva a connettere perfettamente l’attualità alla religione senza creare disagi … Questo lavoro mi è piaciuto particolarmente perché tratta di argomenti molto utili e mi ha fatto scoprire molte realtà circa la povertà e l’inquinamento che terrò a mente per tutta la vita. È un progetto veramente molto bello che consiglio a tutte le classi più giovani: provare questo tipo di esperienza apre la mente su molte problematiche e realtà purtroppo sottovalutate ed aiuta la connessione tra vita religiosa e vita nell’attualità.” Elena; “Partecipare a questo concorso è stata un’esperienza che non dimenticherò mai… Io e il mio gruppo abbiamo speso molte energie per il nostro articolo e ne siamo usciti stanchi ma soddisfatti. Aver ricevuto la menzione speciale è stata una cosa che non avrei creduto possibile.” Francesca; “Della vita di Chiara mi è rimasto impresso quando ha detto che noi siamo un dono per gli altri e gli altri sono un dono per noi. Inoltre mi è piaciuto perché ci siamo messi in gioco in un concorso nazionale e abbiamo dato il meglio…” Maya; “Una cosa che mi ha particolarmente colpito della storia di Chiara Lubich è che in piena crisi dalla guerra ha deciso di aiutare il popolo e i suoi studenti per portare loro riparo infatti è uno dei motivi per cui consiglierei questo concorso a chiunque, perché incontriamo insegnamenti che ci possono essere utili nella vita quotidiana di tutti i giorni.” Sara; “Spesso si lasciano indietro attività di questo genere, io penso invece che progetti simili, dove si parla di problematiche mondiali, siano di grande importanza tra noi giovani, che saremo il futuro e , se indirizzati su una buona strada, riusciremo in parte a rimediare agli errori fatti e a questi problemi. Chiara Lubich ci ha insegnato quanto, in un mondo dove ognuno pensa sempre prima a sé, l’amore verso il prossimo e ciò che ci circonda sia la base di un miglioramento e di soluzione alle difficoltà. Partecipare ad un concorso è stata un’esperienza intensa e faticosa, ma se ne sono visti i frutti. Ad oggi rifarei tutto mille volte perché, oltre al risultato ottenuto, fonte di soddisfazione per la nostra classe, sono certa che io e i miei compagni, come tutti gli studenti che hanno partecipato, siamo usciti dall’esperienza umanamente migliori.” Viola.
La nostra esperienza si concluderà, speriamo, con un viaggio a Trento durante il prossimo anno scolastico, nei luoghi di formazione di Chiara ma anche delle guerre mondiali e della Resistenza, alla cui organizzazione lavoreranno i ragazzi stessi.

Prof.ssa Silvia Orlandoni